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29-03-2018 | Detraibilità provvigione intermediazione immobiliare
Le detrazioni fiscali Irpef sulla casa comprendono anche le provvigioni pagate alle agenzie immobiliario intermediari e costi di intermediazione, e che potrete indicare nel 730 o nel modello unico, per risparmiare qualcosa sulle tasse. Vedremo quindicome e quanto potersi detrarre per i costi di intermediazione immobiliareper l’acquisto dell’appartamento o di casa. Le spese ed i costi per l’intermediazione, ossia le provvigioni che corrispondiamo alle agenzie immobiliari, ai rivenditori e simili, possono essere molto salate (costose) e si possono aggirare intorno anche al 6% talvolta con un cap. In questo articolo vi chiarisco quali sono, quanto vale la detrazione, come fare per calcolarla e come indicarla nella dichiarazione dei redditi 730, o modello unico, a seconda che abbiate o meno una partita Iva. Quanto posso portare in detrazione come provvigioni di intermediazione immobiliare Se pensiamo che le spese di intermediazione raggiungono attualmente percentuali anche del 4% sul prezzo di acquisto o di cessione possiamo immaginare che la detrazione (anche se dopo vedremo che esistono dei limiti) potrebbe essere interessante. Tuttavia andate cauti e non sfregatevi le mani perchè ovviamente esistono delle limitazioni in base alla tipologia di soggetto percettore delle provvigioni e dell’importa della provvigione corrisposta. Limite alla detrazione sulle provvigioni Il legislatore fiscale ha comunque posto un limite moto basso per la detrazione sulle provvigioni in quanto nonostante su una casa di modeste dimensioni supponiamo del prezzo di 200 mila euro (anche se ormai ci compri ben poco con 200 mila euro) presumibilmente avremo una intermediazione del 3% e quindi 6.000 euro di costi aggiuntivi per provvigioni. Di queste 6.000 il legislatore fiscale ci riconosce una detrazione massima di 1.000 euro, da calcolarsi come il 19% della provvigione sostenuta. Chiarimento e risposta sul limite su cui calcolare il 19% A mio avviso il limite su cui calcolare la detrazione può essere massimo di 1.000 euro per cui va da se che la detrazione massima può essere massimo di 190 euro come anche sostenuta dall’agenzia delle entrate in un suo commento contenuto nella circolare 28 del 2006. Purtroppo il legislatore fiscale non ha ben chiaro le provvigioni che paghiamo per l’acquisto di casa e 1.000 euro sono poco rispetto al totale sostenuto sull’acquisto e questa agevolazione a mio parere sono perdite di gettito che hanno un ridotto effetto e non vengono quasi percepite dal contribuente che di fronte a spese Quali sono gli intermediari immobiliari che ci permettono di fruire della detrazione Gli intermediari devono essere iscritti come agenti immobiliari in base allaLegge n. 39 del 1989che ne disciplina anche le modalità di iscrizione e adesione. Dopo aver capitocosa si intende per abitazione principaleai fini fiscali potete prendere in considerazione quali sono le provvigioni che godono di questa detrazione e quali sono le caratteristiche che devono avere gli intermediari immobiliari per poter farci fruire della detrazione. Cosa si intende per costo intermediazione o provvigione e quando scatta Ricordo che per intermediazione si ritiene solo quella strettamente inerente la compravendita delll’immobile, casa o appartamento, a nulla rilevando ai fini della detrazione eventuali compensi pagati alle banche per l’intermediazione di eventuali aperture di linee di credito o altro, che al più possono essere ricomprese nelladetrazione fiscale degli interessi di mutuocome oneri accessori ma per questo potete leggere l’apposito articolo dedicato (o anche il mutuo sulla costruzione dell’abitazione principale). Sul “quando scatta la provvigione” vi sono pronuncie della Cassazione che fanno corrispondere il diritto non al momento di conclusione della vendita (atto notarile o compromesso) ma al momento in cui voi prendete contatto semplicemente con l’agente immobiliare per cui leggete sotto.
Per l’indicazione nel 730 dovrete fare riferimento al quadro RE con il codice 17 dove indicherete i compensi, comunque denominati, pagati a soggetti di intermediazione immobiliare per l’acquisto dell’immobile da adibire ad abitazione principale. |
16-03-2018 | Agenzia delle entrate Bonus ristrutturazioni edilizie Bonus ristrutturazioni edilizie. È online la nuova Guida delle EntrateÈ online la nuova Guida dell'Agenzia delle Entrate sull'agevolazione per le ristrutturazioni edilizie. Dalle singole unità abitative alle parti condominiali, dai box auto agli immobili già ristrutturati, la Guida illustra nel dettaglio quali sono gli interventi agevolabili, chi può fruire della detrazione, come richiedere il bonus, in che modo effettuare il pagamento dei lavori e quali documenti conservare. Da oggi è anche online il nuovo video sul canale YouTube dell'Agenzia con tutte le novità per usufruire dello sconto fiscale. La Guida, condivisa con le associazioni e gli enti che raccolgono gli operatori attivi nel settore immobiliare ed edilizio, tiene conto delle ultime novità introdotte dalla Legge di bilancio 2018 a partire dalla proroga di un altro anno dello sconto elevato al 50% fino alla comunicazione all'Enea riguardo la tipologia degli interventi effettuati. Bonus anche per il 2018 e invio dei dati all'Enea - Anche per i lavori avviati a partire dal 1° gennaio 2018 e fino al prossimo 31 dicembre sarà possibile beneficiare della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute entro il limite di 96mila euro di spesa. La proroga è valida sia per i lavori sulle singole unità immobiliari che per la ristrutturazione delle parti comuni degli edifici condominiali. La Manovra per il 2018, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici, ha previsto anche che chi usufruisce del bonus, dovrà inviare all'Enea, per via telematica, alcuni dati relativi alla tipologia di interventi effettuati; si tratta di informazioni che serviranno all'Agenzia per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito in seguito alla realizzazione degli interventi di ristrutturazione. L'agevolazione per box e posti auto - La detrazione spetta anche per l'acquisto di box e posti auto pertinenziali, per le spese relative alla loro realizzazione, e per la costruzione di autorimesse o posti auto, anche a proprietà comune, purché vi sia un vincolo di pertinenzialità con una unità immobiliare abitativa. Per gli acquisti contemporanei di casa e box con unico atto, la detrazione spetta limitatamente alle spese di realizzazione del box pertinenziale, il cui ammontare deve essere specificamente documentato. L'Iva ridotta - Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è possibile, inoltre, usufruire dell'aliquota ridotta in tema di imposta sul valore aggiunto; a seconda del tipo di intervento, l'agevolazione si applica sulle prestazioni dei servizi resi dall'impresa che esegue i lavori e, in alcuni casi, sulla cessione dei beni. Le altre novità - Dal 2018 tra i beneficiari dell'agevolazione sono inclusi anche gli istituti autonomi per le case popolari e i soggetti con finalità analoghe, tra cui le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, purché gli interventi di ristrutturazione siano realizzati su immobili adibiti ad edilizia residenziale pubblica o, se si tratta di cooperative a proprietà indivisa, assegnati in godimento ai soci. È prorogata fino 31 dicembre 2018 anche l'agevolazione per l'acquisto o l'assegnazione di immobili già ristrutturati. La detrazione spetta quando gli interventi di ristrutturazione hanno riguardato interi fabbricati e sono stati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che, entro 18 mesi, dalla data del termine dei lavori, vendono o assegnano l'immobile. In tema di Iva agevolata sui beni che formano oggetto dei lavori la Legge di bilancio 2018 è intervenuta per individuare correttamente il loro valore quando, con l'intervento di recupero del patrimonio edilizio, vengono forniti anche componenti staccate dagli stessi beni (è il caso di tapparelle e materiali di consumo utilizzati in fase di montaggio di un infisso); la determinazione del valore va effettuata, in questi casi, in base all'autonomia funzionale delle "parti staccate" rispetto al manufatto principale. Il vademecum è completato da apposite tabelle riassuntive dei lavori agevolabili suddivisi in interventi sulle singole unità abitative e interventi sulle parti condominiali. Dove trovare la Guida - La Guida è disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate al seguente percorso: L'Agenzia > L'Agenzia comunica > Prodotti editoriali > Guide fiscali. Roma, 16 marzo 2018
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15-03-2018 | Osservatorio del mercato immobiliare, online le quotazioni del 2° semestre 2017 Sono consultabili da oggi, sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it e tramite l'applicazione per smartphone "OMI Mobile", le quotazioni immobiliari relative al secondo semestre 2017. Le quotazioni Omi offrono un'indicazione dei prezzi al metro quadro per diverse tipologie di immobili, tra cui abitazioni, locali commerciali, uffici e capannoni industriali e possono essere consultate in base al semestre, alla Provincia, al Comune, alla zona e alla destinazione d'uso. Le quotazioni a portata di smartphone - Per conoscere la quotazione media al metro quadro di un immobile residenziale, commerciale, terziario o produttivo in una determinata zona, basta collegarsi sul sito dell'Agenzia delle Entrate, nella sezione Osservatorio del Mercato Immobiliare > Banche dati > Quotazioni immobiliari, ed effettuare una ricerca filtrando le informazioni in base al semestre e alla zona di riferimento. La ricerca è libera e può essere effettuata anche tramite navigazione su mappa, utilizzando il servizio GEOPOI®, il framework cartografico realizzato da Sogei. Inoltre, digitando sul browser del proprio smartphone o tablet l'indirizzo http://m.geopoi.it/php/mobileOMI/index.php è possibile accedere anche in mobilità alla banca dati e visualizzare, con un semplice tocco, le quotazioni relative alla posizione in cui ci si trova. Cliccando sulla zona desiderata, infatti, si aprirà un popup in cui verranno visualizzate le informazioni presenti nella banca dati, come il valore minimo e il valore massimo al metro quadro per ogni diversa tipologia edilizia. Consultazione aperta anche ai semestri precedenti e al download - Sul sito delle Entrate è possibile consultare non solo le quotazioni dell'ultimo semestre, ma anche quelle precedenti, a partire dal primo semestre 2006. Per gli utenti registrati ai servizi Fisconline ed Entratel, da ottobre 2016 è attiva, inoltre, la possibilità di scaricare gratuitamente le quotazioni immobiliari a partire dal primo semestre 2016. Questa operazione è disponibile solo previa autenticazione, per garantire una maggiore sicurezza degli accessi. Roma, 15 marzo 2018 |
29-11-2017 | Detrazioni casa 2018, come cambieranno gli sconti fiscali
La legge di Bilancio ha introdotto importanti novità che riguardano le detrazioni fiscali per i lavori o gli acquisti in casa. In alcuni casi, se non si vuole rimanere con un palmo di naso o non si vuol vedere diminuita la percentuale di agevolazione fiscale, si dovranno realizzare gli interventi entro il 2017, in altri sarà meglio aspettare l'arrivo del nuovo anno. Bonus mobili 2018 - la detrazione per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A o A+ è stata prorogata al 2018. Ma attenzione, l'agevolazione vale solo per gli acquisti realizzati a partire dal primo gennaio 2017. Per quelli portati a termine nel 2016 si perderà ogni diritto alla detrazione. Detrazioni sostituzione caldaia e infissi - nel 2018 chi sostituirà la caldaia o le finestre potrà usufruire di una detrazione pari al 50% delle spese effettuate e non più del 65%. Questo perché il governo ha deciso di diminuire lo sconto sugli interventi che non implicano un risparmio energetico totale dell'edificio. Un'unica nota positiva è che, a partire dal prossimo anno, sarà più facile chiedere l'agevolazione, perché non sarà più obbligatoria comunicare la pratica all'Enea. Bonus schermature solari 2018 - il bonus scenderà al 50% anche per le schermature solari, ovvero le tende installate per evitare l'ingresso del calore in casa. Bonus giardini e terrazzi - chi vuol realizzare un intervento nel proprio giardino o nel terrazzo dovrà aspettare il 2018 per usufruire del cosiddetto bonus verde. Si tratta di uno sconto fiscale del 36% per un limite di spesa di 5000 euro per l'acquisto e messa a dimora di nuove piante e per le spese di manutenzione, così come per l'installazione di impianti di irrigazione e la realizzazione di pozzi. Articolo visto su |
29-08-2017 | Acquisto immobile: i soldi vanno al notaio fino alla trascrizione
Stai per fare uno dei passi più importanti e decisivi della tua vita: l’acquisto di una casa. Dopo aver firmato il compromesso e pagato gli acconti, è ora il momento di recarsi dal notaio per il rogito e il pagamento del residuo prezzo al venditore. Hai pensato però a cosa potrebbe succedere se, una volta consegnati gli assegni o eseguito il bonifico alla ditta costruttrice, il notaio dovesse accorgersi, nel successivo momento in cui esegue la trascrizione dell’atto nei pubblici registri, che sulla casa è stata nel frattempo iscritta un’ipoteca o avviato un pignoramento? Potrebbe essere difficile recuperare il prezzo e saresti costretto ad avviare una causa. Col rischio che, nel frattempo, l’azienda chiuda e tu rimanga senza nulla in mano. Per evitare questi problemi, la legge sulla concorrenza [1], di recente approvata dal Parlamento, ha predisposto delle norme a tutela dell’acquirente. In particolare si prevede che i soldi vanno al notaio fino al momento della trascrizione della vendita e, quindi, fino al definitivo passaggio di proprietà. In questo modo, se qualcosa dovesse andare storto, tu potresti recuperare in qualsiasi momento la somma versata poiché la stessa viene conservata sul conto del professionista sino a che il trasferimento della proprietà non avviene regolarmente e senza intoppi. Cerchiamo di capire come funziona, dunque, questo nuovo meccanismo. La legge sulla concorrenza stabilisce che, al momento dell’acquisto della casa, tutte le somme corrisposte dall’acquirente al venditore o a titolo di pagamento delle imposte, debbano confluire su un conto “dedicato” del notaio. Non quindi il conto personale o quello dello studio, ma uno appositamente destinato a incamerare detti importi ed evitare così la confusione con i guadagni personali. I principi fissati dalla normativa sono i seguenti:
La normativa ha effetto «retroattivo» e si applica anche ai compromessi stipulati prima del 29 agosto 2017, data di entrata in vigore della legge sulla concorrenza.
Secondo i primi pareri, inoltre, il venditore non potrà includere, nel compromesso, una clausola con cui impone il versamento del prezzo sul proprio conto corrente piuttosto che su quello del notaio. Sembra infatti che tale previsione normativa non possa essere derogata dalle parti in quanto di tratta di una disposizione dettata in ossequi al cosiddetto «ordine pubblico di protezione», finalizzata cioè a tutelare il contraente più debole (il compratore).
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